Dieta Mima Digiuno: un aiuto nella lotta ai Tumori

Introduzione: cosa sappiamo oggi

Negli ultimi anni, l’interesse per il legame tra alimentazione e cancro è cresciuto in modo esponenziale. Tra le strategie più discusse e studiate figura la cosiddetta dieta mima digiuno (DMD), un regime alimentare che simula gli effetti biologici del digiuno prolungato pur garantendo un apporto minimo di nutrienti. Nata dai lavori del professor Valter Longo, la DMD ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per i suoi possibili effetti positivi nel potenziare l’efficacia delle terapie oncologiche tradizionali, come la chemioterapia e l’immunoterapia.

Ma cosa dice davvero la scienza? È solo una moda o c’è un fondamento solido? In questo articolo esploreremo le evidenze più aggiornate sull’uso della dieta mima digiuno in ambito oncologico, chiarendo meccanismi, potenzialità e limiti, sulla base di studi clinici recenti, raccomandazioni degli esperti e dati pubblicati sulle principali riviste scientifiche.

Che cos’è la dieta mima digiuno e come funziona

La dieta mima digiuno (DMD) è un protocollo alimentare ipocalorico, povero di proteine e zuccheri, ma ricco di grassi buoni, che ha l’obiettivo di simulare gli effetti metabolici del digiuno prolungato senza privare completamente il corpo di cibo. Il concetto è stato sviluppato dal biologo italo-americano Valter Longo, che ha dimostrato in diversi studi preclinici e clinici come una temporanea restrizione calorica possa innescare una serie di risposte fisiologiche protettive e rigenerative.

Durante i cicli di DMD, che solitamente durano cinque giorni e sono ripetuti ciclicamente, l’organismo entra in uno stato simile a quello del digiuno completo: si riducono i livelli di insulina, glucosio e del fattore di crescita insulino-simile IGF-1, noto per stimolare la proliferazione cellulare. Allo stesso tempo, aumentano i processi di autofagia e rigenerazione cellulare, favorendo la sopravvivenza delle cellule sane e rendendo più vulnerabili quelle tumorali.

Una caratteristica chiave della DMD è la sua tollerabilità clinica: a differenza del digiuno totale, non comporta un’astensione completa dal cibo, e ciò la rende più sicura e praticabile anche in pazienti oncologici, sempre sotto stretto controllo medico.

Come la dieta mima digiuno agisce contro il tumore

Dal punto di vista biomolecolare, la dieta mima digiuno (DMD) attiva una complessa rete di segnali cellulari e metabolici che possono ostacolare la crescita tumorale e migliorare la risposta alle terapie. Ecco i principali meccanismi individuati dalla ricerca:

1. Riduzione di IGF-1, insulina e glucosio

La DMD abbassa i livelli circolanti di IGF-1 (Insulin-like Growth Factor 1), insulina e glucosio. IGF-1 è un potente promotore della proliferazione cellulare e inibitore dell’apoptosi (morte cellulare programmata). Riducendone la disponibilità, la DMD crea un ambiente meno favorevole alla crescita delle cellule tumorali.

2. Differenziale stress response

Le cellule sane, in risposta al digiuno simulato, attivano meccanismi di sopravvivenza e riparazione (resistenza allo stress), mentre le cellule tumorali – spesso caratterizzate da mutazioni che le rendono “rigide” nei loro programmi metabolici – non riescono ad adattarsi. Questo squilibrio le rende più vulnerabili agli insulti esterni, come i farmaci chemioterapici.

3. Induzione dell’autofagia

Il digiuno attiva l’autofagia, un processo di degradazione selettiva delle componenti cellulari danneggiate. Questo ha due effetti: da un lato, permette alle cellule sane di rinnovarsi; dall’altro, priva le cellule tumorali delle risorse necessarie alla crescita.

4. Modulazione del sistema immunitario

La DMD favorisce l’infiltrazione dei linfociti T all’interno del tumore e potenzia l’immunogenicità delle cellule cancerose, rendendole più riconoscibili dal sistema immunitario. Inoltre, sembra ridurre l’attività delle cellule immunosoppressive come le T-regolatorie (Tregs) e i macrofagi M2.

5. Alterazioni mitocondriali e dello stress ossidativo

Le cellule tumorali, sottoposte a restrizione calorica, accumulano danni ossidativi e alterazioni mitocondriali che ne compromettono la sopravvivenza, soprattutto se abbinate a trattamenti oncologici. Il digiuno sembra aumentare la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) solo nelle cellule tumorali, favorendone la morte.

Studi scientifici alla base

Negli ultimi anni, una crescente mole di studi preclinici e clinici ha analizzato l’effetto della dieta mima digiuno (DMD) su vari tipi di tumore, con risultati promettenti soprattutto in combinazione con terapie standard.

1. Clinical Cancer Research (2016): effetti sinergici con la chemioterapia

Uno degli studi pionieristici pubblicato su Clinical Cancer Research ha mostrato che la DMD, se associata alla chemioterapia, potenzia l’effetto antitumorale nei modelli murini di carcinoma mammario, aumentando la sopravvivenza e riducendo la tossicità sui tessuti sani (Di Biase et al., 2016).

2. Science Translational Medicine (2020): DMD + vitamina C nei tumori KRAS-mutati

Un altro studio di rilievo (Di Tano et al., 2020) ha dimostrato che cicli di DMD, associati a dosi farmacologiche di vitamina C, hanno un effetto letale sinergico sulle cellule di tumori con mutazione KRAS, difficili da trattare con i farmaci convenzionali. Questo approccio ha portato alla regressione tumorale completa in alcuni modelli animali.

3. Nature Communications (2023): DMD e immunoterapia

Uno studio recente condotto dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli, in collaborazione con IFOM, ha mostrato che la DMD migliora la risposta all’immunoterapia anti-PD-1 in modelli murini di melanoma e carcinoma polmonare, potenziando l’attivazione delle cellule T e riducendo gli effetti collaterali cardiotossici.

4. Studio clinico su pazienti con tumore al seno triplo negativo (2024)

Presso l’Istituto dei Tumori di Milano è stato condotto uno dei primi trial clinici in pazienti con carcinoma mammario triplo negativo. L’aggiunta della DMD alla chemioterapia ha aumentato significativamente la risposta patologica completa: nel 57% delle pazienti si è verificata la scomparsa completa delle cellule tumorali dopo il trattamento combinato (Fonte: Il Messaggero – 2024).

Tutti questi studi convergono su un punto chiave: la DMD può aumentare la selettività e l’efficacia delle terapie antitumorali, proteggendo al contempo le cellule sane. Tuttavia, la maggior parte dei dati proviene ancora da modelli animali e studi clinici pilota; sono quindi necessari studi più ampi e controllati per consolidarne l’uso nella pratica clinica.

Applicazioni cliniche e limiti della dieta mima digiuno

L’impiego della dieta mima digiuno in oncologia è attualmente limitato a protocolli sperimentali, ma i dati raccolti finora suggeriscono che possa offrire un valido supporto in alcuni tipi di tumore, soprattutto se affiancata alle terapie convenzionali. La DMD è somministrata a cicli brevi (in genere 4-5 giorni), intervallati da periodi di alimentazione normale, sotto stretto controllo medico, specialmente in soggetti fragili o debilitati.

Tumori in cui è stata sperimentata la DMD:

  • Tumore al seno (soprattutto triplo negativo): studi clinici hanno dimostrato che la DMD può aumentare la percentuale di risposta patologica completa quando combinata con la chemioterapia.
  • Melanoma: in modelli preclinici, la DMD ha potenziato l’efficacia dell’immunoterapia anti-PD-1.
  • Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC): effetti sinergici simili al melanoma in studi preclinici.
  • Tumori con mutazione KRAS (es. colon, pancreas, polmone): combinazioni di DMD e vitamina C hanno mostrato risultati promettenti nei modelli animali.
  • Gliomi e tumori cerebrali: alcuni dati preliminari suggeriscono una maggiore sensibilità al trattamento dopo cicli di DMD.
  • Tumore ovarico: studi in vitro e su animali indicano una maggiore risposta alla chemioterapia con DMD.

Indicazioni attuali

Al momento, la DMD non è riconosciuta come terapia oncologica di prima linea, ma può essere presa in considerazione:

  • All’interno di studi clinici controllati
  • Come complemento a trattamenti convenzionali (chemioterapia, immunoterapia, radioterapia)
  • In pazienti con tumori selezionati, in condizioni generali buone, e con supporto nutrizionale adeguato

Limiti e precauzioni

Nonostante i dati incoraggianti, la DMD presenta ancora alcune criticità:

  • Evidenze limitate: la maggior parte degli studi è preclinica o di fase I. Mancano studi di fase III su larga scala.
  • Rischio di malnutrizione: in pazienti già debilitati, la restrizione calorica può essere dannosa se non adeguatamente bilanciata.
  • Non adatta a tutti: controindicata in persone con perdita di peso significativa, cachettiche, con diabete tipo 1, insufficienza renale o epatica grave.
  • Necessità di supervisione clinica: va sempre pianificata da un team multidisciplinare con oncologi, nutrizionisti e, se necessario, psico-oncologi.

Principi nutrizionali della dieta mima digiuno (DMD)

Durata e struttura:

  • La DMD si pratica per 5 giorni consecutivi, seguita da un ritorno all’alimentazione normale nei giorni successivi.
  • Può essere ripetuta una volta al mese o ogni 2–3 settimane, in base al protocollo medico.

Apporto calorico:

  • Giorno 1: circa 1.100 kcal
  • Giorni 2–5: circa 750–800 kcal al giorno

Suddivisione dei macronutrienti:

  • Carboidrati: 30–40%
  • Proteine: 9–10%
  • Grassi: 50–60%

Alimenti prediletti:

  • Verdure non amidacee (crude o cotte, a basso indice glicemico)
  • Grassi insaturi: olio extravergine d’oliva, frutta secca, avocado
  • Piccole quantità di cereali integrali
  • Brodi vegetali, tisane senza zucchero
  • Piccole porzioni di legumi
  • Integratori specifici (quando previsti nei protocolli medici)

Alimenti evitati:

  • Proteine animali (carne, pesce, latticini, uova)
  • Zuccheri semplici e alimenti ad alto indice glicemico
  • Cibi industriali, processati, snack, dolci
  • Bevande zuccherate o contenenti caffeina o alcool

Esempio di menu tipo per 5 giorni di DMD

Giorno 1 (1.100 kcal)

  • Colazione: Tisana + 5 noci + 1 fetta di pane integrale con 1 cucchiaio di crema di mandorle
  • Pranzo: Zuppa di verdure + 50g di riso integrale + 1 cucchiaino di olio EVO
  • Cena: Insalata mista (rucola, carote, finocchi) + 40g di ceci lessati + 1 cucchiaino di olio EVO + 1 kiwi

Giorni 2–5 (750–800 kcal/giorno)

  • Colazione: Tisana + 3 mandorle + 1 mela piccola
  • Pranzo: Zuppa di verdure a base di cavolo, porri, zucchine + 40g di quinoa + 1 cucchiaino di olio EVO
  • Cena: Vellutata di zucchine e sedano + 30g di lenticchie decorticate + verdure al vapore + 1 cucchiaino di olio EVO

Spuntini facoltativi (distribuiti tra i pasti)

  • 1 manciata di rucola o finocchi crudi
  • 2 noci o 1 cucchiaino di semi di lino

Note importanti:

Questo schema non sostituisce il protocollo medico sviluppato nei trial clinici, che prevede alimenti bilanciati e integratori sviluppati appositamente.

Esistono anche versioni commerciali della DMD (es. ProLon), ma vanno utilizzate solo sotto prescrizione.

La DMD non è una dieta dimagrante, ma uno strumento terapeutico in contesti specifici, da non applicare autonomamente.

Prospettive future

La dieta mima digiuno rappresenta una delle più affascinanti frontiere della ricerca oncologica integrata. Sebbene non sia ancora una terapia standard, i risultati di studi preclinici e clinici suggeriscono che possa potenziare l’efficacia di trattamenti come la chemioterapia e l’immunoterapia, migliorare la qualità della vita del paziente e ridurre gli effetti collaterali delle terapie antitumorali.

Le prospettive future puntano a:

  • Ampliare gli studi clinici controllati di fase III, su popolazioni più ampie e su diversi tipi di tumore.
  • Studiare l’effetto della DMD nel miglioramento della tolleranza ai trattamenti in pazienti oncologici fragili.
  • Valutare l’uso della DMD in combinazione con nuove molecole biologiche e target therapy.
  • Personalizzare i protocolli in base al profilo genetico, metabolico e immunitario del paziente.

Raccomandazioni finali

È importante sottolineare che la DMD non sostituisce in alcun modo le terapie oncologiche convenzionali. Va considerata solo come possibile supporto integrativo, sempre sotto la supervisione di un team multidisciplinare. L’auto-somministrazione o l’adattamento fai-da-te della dieta può comportare rischi seri, soprattutto in pazienti debilitati o con patologie concomitanti.

Per chi desidera approfondire o sperimentare questo approccio, la via corretta è rivolgersi a centri oncologici che partecipano a studi clinici controllati o a nutrizionisti esperti in oncologia. Solo attraverso un approccio fondato su prove scientifiche e personalizzazione sarà possibile trarre beneficio reale da una strategia tanto promettente quanto complessa.

Bibliografia

Vedi le fonti utilizzate
  1. Di Biase S. et al. “Fasting-mimicking diet reduces HO-1 to promote T cell-mediated tumor cytotoxicity.” Clinical Cancer Research, 2016; 22(24): 6502–6511. https://doi.org/10.1158/1078-0432.CCR-16-0863
  2. Di Tano M. et al. “Synergistic effect of fasting-mimicking diet and vitamin C against KRAS mutated tumors.” Science Translational Medicine, 2020; 12(543). https://doi.org/10.1126/scitranslmed.abb8923
  3. Caffa I. et al. “Fasting-mimicking diet and anti-PD1 cooperate to promote T cell-mediated tumor cytotoxicity.” Nature Communications, 2023; 14: 2765. https://doi.org/10.1038/s41467-023-38300-w
  4. Longo VD, Panda S. “Fasting, circadian rhythms, and time-restricted feeding in healthy lifespan.” Cell Metabolism, 2016; 23(6): 1048–1059. https://doi.org/10.1016/j.cmet.2016.06.001
  5. Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.
  6. IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare.
  7. Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli.
  8. Osservatorio FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia).
Avvertenza per i lettori
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I contenuti non devono essere considerati strumenti di diagnosi o prescrizioni terapeutiche.
Consultare sempre il proprio medico prima di intraprendere trattamenti o modifiche al proprio stile di vita e di alimentazione.
Si consiglia inoltre di rivolgersi a specialisti qualificati per qualsiasi dubbio o chiarimento riguardante il proprio stato di salute o l’utilizzo di farmaci, erbe e trattamenti.
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