Microelementi e Macroelementi nella Nutrizione: Fondamenti Essenziali per la Salute
Il ruolo invisibile ma cruciale dei minerali nella salute
La nutrizione umana è spesso associata ai macronutrienti – carboidrati, proteine e grassi – che forniscono l’energia necessaria alla vita. Tuttavia, esiste una componente altrettanto fondamentale ma meno visibile: i minerali. Suddivisi in macroelementi (presenti in quantità relativamente elevate) e microelementi o oligoelementi (necessari in quantità minime), questi nutrienti inorganici svolgono ruoli fisiologici insostituibili e partecipano a una moltitudine di processi vitali. Dai meccanismi biochimici intracellulari fino alla regolazione della pressione arteriosa, dalla funzione immunitaria all’equilibrio acido-base, l’adeguata assunzione di minerali è un pilastro per il mantenimento dello stato di salute.
Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), i minerali non forniscono energia, ma la loro carenza può compromettere gravemente il metabolismo energetico, la crescita, la risposta immunitaria e l’efficienza delle funzioni cognitive. Nel corso di questo articolo esamineremo in modo approfondito la distinzione tra micro e macroelementi, illustrandone funzioni, sintomi da carenza, alimenti fonti e strategie per garantirne un apporto ottimale, integrando evidenze aggiornate e consigli pratici.
I Macroelementi: architravi del metabolismo umano
I macroelementi, o macrominerali, sono minerali presenti nel corpo umano in quantità superiori a 100 mg al giorno. Essi includono calcio (Ca), fosforo (P), potassio (K), sodio (Na), cloro (Cl), magnesio (Mg) e zolfo (S). Questi elementi non solo partecipano attivamente alla costruzione e al mantenimento delle strutture corporee, ma sono anche essenziali per numerose funzioni fisiologiche, come la contrazione muscolare, la trasmissione degli impulsi nervosi, la coagulazione del sangue e la regolazione del pH.
Tra i più noti vi è il calcio, fondamentale per la salute ossea e dentale, ma anche per la funzione cardiaca e neuromuscolare. Una sua carenza, spesso legata a un’insufficiente assunzione alimentare o a deficit di vitamina D, può portare a osteopenia, osteoporosi e alterazioni della contrattilità muscolare.
Il fosforo, strettamente legato al calcio, è il secondo minerale più abbondante nel corpo umano e interviene nella produzione di energia sotto forma di ATP, oltre a essere un componente strutturale di DNA e membrane cellulari.
Sodio e potassio sono regolatori elettrolitici critici: il primo è essenziale per l’equilibrio idrico e la pressione arteriosa, mentre il secondo interviene nella funzione muscolare e nella regolazione del ritmo cardiaco. Un eccesso di sodio, tipico delle diete moderne, è stato correlato a ipertensione e malattie cardiovascolari; al contrario, un apporto ottimale di potassio esercita un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare.
Il magnesio è un cofattore enzimatico in oltre 300 reazioni metaboliche e contribuisce alla sintesi proteica, al controllo glicemico e alla funzione neuromuscolare. La sua carenza è spesso sottovalutata, ma può causare affaticamento, crampi muscolari, aritmie e perfino disturbi dell’umore.
Infine, zolfo e cloro, seppur meno noti, partecipano rispettivamente alla sintesi di aminoacidi solforati (come metionina e cisteina) e al mantenimento dell’equilibrio acido-base attraverso la produzione di acido cloridrico nello stomaco.
Per assicurare un adeguato apporto di macroelementi, è cruciale adottare una dieta equilibrata che includa verdure a foglia verde, legumi, cereali integrali, frutta fresca e secca, latticini e acqua minerale. In alcuni casi specifici (ad esempio in gravidanza, in età avanzata o negli sportivi), può rendersi necessario un monitoraggio più attento o un’integrazione sotto controllo medico.
I Microelementi: piccoli dosaggi, grandi funzioni
I microelementi, noti anche come oligoelementi, sono minerali presenti nell’organismo in tracce, ma la loro funzione è tutt’altro che trascurabile. Necessari in quantità inferiori a 100 mg al giorno, questi elementi sono coinvolti in numerosi processi biochimici e fisiologici, e una loro carenza può avere conseguenze cliniche anche gravi. I principali microelementi includono ferro (Fe), zinco (Zn), rame (Cu), manganese (Mn), iodio (I), fluoro (F), selenio (Se), molibdeno (Mo) e cromo (Cr).
Ferro
Il ferro è fondamentale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue (grazie all’emoglobina) e nei muscoli (mioglobina). La carenza di ferro è una delle più comuni carenze nutrizionali nel mondo, soprattutto tra le donne in età fertile e i bambini, e si manifesta con anemia sideropenica, stanchezza cronica, pallore e ridotta capacità di concentrazione. La biodisponibilità del ferro eme (presente nella carne) è molto più elevata rispetto a quella del ferro non-eme (presente nei vegetali), che può però essere migliorata associandolo alla vitamina C.
Zinco
Lo zinco è un cofattore essenziale per oltre 200 enzimi e partecipa alla sintesi del DNA, alla guarigione delle ferite, alla funzione immunitaria e al metabolismo dei carboidrati. La sua carenza può manifestarsi con alopecia, rallentata cicatrizzazione, disfunzioni immunitarie e alterazioni del gusto e dell’olfatto.
Rame e manganese
Il rame è implicato nella formazione dell’emoglobina, nell’attività antiossidante e nel funzionamento del sistema nervoso centrale. Il manganese contribuisce al metabolismo osseo, alla protezione contro lo stress ossidativo e alla regolazione del glucosio ematico. Entrambi sono richiesti in quantità minime ma devono essere costantemente assunti attraverso la dieta.
Iodio
Lo iodio è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei (T3 e T4), che regolano il metabolismo basale. Una sua carenza può portare a gozzo tiroideo, ipotiroidismo e, nei bambini, ritardo mentale e cretinismo endemico. In Italia, dove il suolo è povero di iodio, si raccomanda l’uso di sale iodato per prevenirne la carenza.
Fluoro, selenio, molibdeno e cromo
Il fluoro è noto per la sua funzione protettiva nei confronti della carie dentale. Tuttavia, un eccesso può causare fluorosi dentale e scheletrica, pertanto il suo impiego (ad esempio nei dentifrici) deve essere calibrato. Il selenio è un potente antiossidante che coopera con la glutatione perossidasi nel contrastare i radicali liberi, mentre il molibdeno è necessario per il funzionamento di alcuni enzimi legati al metabolismo di zolfo e azoto. Il cromo, infine, è coinvolto nella regolazione della glicemia attraverso il potenziamento dell’azione dell’insulina.
Questi oligoelementi sono presenti in alimenti di origine animale e vegetale: carne, pesce, cereali integrali, frutta secca, legumi e alcune acque minerali ne rappresentano le principali fonti. Tuttavia, la biodisponibilità può variare notevolmente in base alla forma chimica del minerale, alla presenza di fitati o ossalati negli alimenti e all’associazione con altri nutrienti, rendendo essenziale una dieta variata e bilanciata per garantirne l’assunzione ottimale.
Segni e Sintomi di Carenza o Eccesso di Minerali
Il bilancio dei minerali nell’organismo è regolato con estrema precisione, e sia la carenza che l’eccesso di uno o più elementi possono produrre alterazioni cliniche significative. A differenza delle vitamine, la cui carenza può svilupparsi nel giro di settimane, i disturbi da squilibrio minerale spesso si instaurano in modo più subdolo, ma con conseguenze sistemiche a lungo termine.
Segni di carenza
Le carenze da microelementi si manifestano generalmente con segni specifici ma anche con sintomi aspecifici come stanchezza cronica, scarsa concentrazione, irritabilità e fragilità immunitaria. Ad esempio:
- Ferro: anemia, astenia, unghie fragili, pallore mucocutaneo, tachicardia.
- Iodio: aumento del volume tiroideo (gozzo), affaticamento, freddolosità, bradicardia.
- Zinco: perdita del gusto e dell’olfatto, infezioni ricorrenti, dermatiti.
- Magnesio: crampi muscolari, insonnia, aritmie, ansia, stipsi.
- Selenio: mialgie, ridotta fertilità, alterazioni tiroidee.
- Calcio: tetania (contrazioni muscolari involontarie), osteopenia, fratture ricorrenti.
Nei bambini, queste carenze possono compromettere la crescita e lo sviluppo cognitivo, mentre negli anziani aumentano il rischio di osteoporosi, sarcopenia e decadimento funzionale.
Segni di eccesso
Anche l’eccesso di minerali, sebbene meno frequente e spesso iatrogeno (es. da integratori), può generare effetti tossici:
- Sodio: ipertensione arteriosa, ritenzione idrica, aumento del rischio cardiovascolare.
- Ferro: emosiderosi, danni epatici, aumento dello stress ossidativo (particolarmente pericoloso in soggetti con emocromatosi).
- Fluoro: fluorosi dentale o ossea.
- Selenio: selenosi, con sintomi quali alitosi all’aglio, alopecia, irritabilità e disturbi gastrointestinali.
- Zinco (in eccesso prolungato): inibizione dell’assorbimento di rame, compromissione immunitaria.
Diagnosi e monitoraggio
Per individuare eventuali squilibri, è fondamentale associare la valutazione clinica (sintomi, anamnesi, stile di vita) a esami ematochimici specifici come la sideremia, la ferritina, la calcemia, il dosaggio dello iodio urinario o del magnesio eritrocitario. Inoltre, alcune condizioni cliniche come celiachia, malattie infiammatorie croniche intestinali, insufficienza renale o diabete possono interferire con l’assorbimento o l’escrezione di minerali.
Un attento monitoraggio è indispensabile anche per chi segue regimi dietetici restrittivi, vegetariani o vegani, e per gli sportivi sottoposti a intensa sudorazione, poiché questi gruppi presentano fabbisogni specifici e talvolta maggiori rischi di carenze.
Diagnosi e Prevenzione degli Squilibri Minerali
La diagnosi precoce delle carenze o degli eccessi minerali rappresenta uno strumento cruciale per la prevenzione di numerose patologie, dalle disfunzioni tiroidee all’osteoporosi, dall’anemia alla sindrome metabolica. Tuttavia, l’approccio più efficace rimane quello preventivo, attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e una dieta bilanciata, personalizzata in base all’età, al sesso, allo stato fisiologico e all’attività fisica.
Prevenzione attraverso l’alimentazione
Un’alimentazione varia, stagionale e poco processata rappresenta la strategia più semplice e potente per garantire un adeguato apporto di macro e microelementi. Ecco alcune linee guida pratiche:
- Consuma quotidianamente frutta e verdura fresca, ricche di potassio, magnesio, ferro non-eme e antiossidanti che migliorano l’assorbimento dei minerali.
- Integra fonti proteiche di origine animale e vegetale, bilanciando carne, pesce, uova, legumi e latticini, per ottimizzare l’apporto di ferro, zinco, fosforo e calcio.
- Preferisci cereali integrali rispetto a quelli raffinati: conservano le frazioni ricche di manganese, selenio e cromo.
- Utilizza sale iodato, soprattutto nelle zone dove il suolo è carente di iodio, come l’Italia centrale e settentrionale.
- Bevi acqua minerale ricca di calcio o magnesio, soprattutto in età avanzata o in caso di aumentato fabbisogno (es. donne in menopausa, sportivi).
- Evita eccessi di sodio, contenuto in alimenti trasformati, snack salati, insaccati e formaggi stagionati.
Fattori che influenzano l’assorbimento minerale
L’effettiva biodisponibilità dei minerali non dipende solo dalla quantità assunta, ma anche da interazioni nutrizionali e dalla salute gastrointestinale. Ad esempio:
- La vitamina C migliora l’assorbimento del ferro non-eme.
- I fitati e ossalati, presenti in legumi e cereali integrali, possono legarsi a calcio, zinco e ferro, riducendone la disponibilità.
- Il consumo eccessivo di alcol o caffè può interferire con l’assorbimento di calcio e magnesio.
- Le disbiosi intestinali o condizioni come la celiachia possono ridurre drasticamente l’assorbimento di zinco, ferro e magnesio.
Stile di vita e fattori protettivi
Oltre all’alimentazione, esistono abitudini quotidiane che influenzano positivamente lo status minerale:
- Attività fisica regolare: favorisce il metabolismo osseo e la distribuzione elettrolitica, ma deve essere accompagnata da un’adeguata idratazione e reintegrazione.
- Esposizione al sole, indispensabile per la sintesi della vitamina D, che a sua volta è essenziale per l’assorbimento del calcio.
- Gestione dello stress, poiché lo stress cronico aumenta l’escrezione urinaria di magnesio e può compromettere il bilancio minerale.
- Evitare il fumo, che riduce l’assorbimento di calcio e aumenta il rischio di osteoporosi.
Integrazione: quando è necessaria?
L’integrazione minerale deve essere valutata caso per caso, preferibilmente sotto supervisione medica. È indicata nei seguenti scenari:
- Gravidanza e allattamento (es. ferro, calcio, iodio).
- Età pediatrica e adolescenza.
- Diete vegetariane/vegane (zinco, ferro, iodio, calcio).
- Menopausa e osteoporosi.
- Sport di resistenza e alta sudorazione.
- Condizioni patologiche (celiachia, IBD, IRC, diabete).
Tuttavia, l’abuso di integratori può provocare tossicità o interferenze farmacologiche, pertanto è essenziale attenersi alle dosi raccomandate dai LARN o da linee guida internazionali (EFSA, WHO, NIH).
Minerali e Prevenzione delle Malattie Croniche
Negli ultimi anni, la letteratura scientifica ha riconosciuto un legame sempre più stretto tra lo stato nutrizionale dei minerali e la prevenzione delle principali patologie croniche non trasmissibili (NCDs), come malattie cardiovascolari, osteoporosi, diabete di tipo 2, disfunzioni tiroidee e neurodegenerazione. Questo ha rafforzato l’idea che i minerali non siano solo cofattori metabolici, ma veri e propri agenti di prevenzione attiva, capaci di modulare infiammazione, stress ossidativo, metabolismo glucidico e funzione neuronale.
Salute cardiovascolare
Il sodio in eccesso è uno dei principali responsabili dell’ipertensione arteriosa, condizione che aumenta esponenzialmente il rischio di ictus e infarto miocardico. Il potassio, al contrario, esercita un effetto vasodilatatore e aiuta a regolare la pressione, bilanciando gli effetti del sodio. Il magnesio, oltre a contribuire alla funzione muscolare e al ritmo cardiaco, ha dimostrato di ridurre il rischio di sindrome metabolica, insulino-resistenza e fibrillazione atriale.
Salute ossea e articolare
Il calcio e la vitamina D formano una sinergia insostituibile per la prevenzione di osteopenia e osteoporosi, in particolare in donne in post-menopausa e anziani. Anche magnesio, zinco e fosforo sono coinvolti nella mineralizzazione ossea e nella regolazione dell’attività degli osteoblasti. Carenze croniche possono favorire la fragilità scheletrica e aumentare il rischio di fratture.
Funzione tiroidea
L’iodio è essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei, mentre il selenio protegge la tiroide dallo stress ossidativo e partecipa alla conversione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), forma biologicamente attiva. Un apporto insufficiente può contribuire allo sviluppo di ipotiroidismo subclinico, gozzo e alterazioni metaboliche.
Controllo glicemico e diabete
Cromo, zinco e magnesio sono minerali direttamente implicati nel metabolismo del glucosio e nella sensibilità insulinica. Il cromo picolinato, in particolare, ha mostrato un certo potenziale nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti con insulino-resistenza. Anche il magnesio ha una funzione protettiva: la sua carenza è associata a un aumento del rischio di diabete di tipo 2 e complicanze microvascolari.
Salute cerebrale e cognitiva
Minerali come zinco, ferro, rame, selenio e magnesio giocano ruoli fondamentali nello sviluppo neurologico, nella neurotrasmissione e nella neuroprotezione. La carenza di ferro nei bambini è una delle cause più comuni di ritardo cognitivo e ridotte performance scolastiche, mentre lo zinco è coinvolto nella modulazione dell’umore e nella funzione sinaptica. In soggetti anziani, livelli subottimali di selenio e zinco sono stati associati a peggioramento delle capacità cognitive e a un maggiore rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Sistema immunitario
Il ruolo immunomodulante dei minerali è ormai ben documentato: zinco, selenio, rame e ferro contribuiscono alla maturazione dei linfociti, alla risposta infiammatoria e alla difesa contro patogeni. Una carenza anche moderata può portare a immunosoppressione funzionale, con aumento dell’incidenza e della gravità delle infezioni.
Nutrienti Chiave per la Performance e il Recupero
Durante l’attività fisica, il corpo va incontro a modificazioni metaboliche, idro-elettrolitiche e ormonali che aumentano il fabbisogno di diversi nutrienti, in particolare di minerali. Gli atleti, così come i soggetti fisicamente attivi, devono prestare particolare attenzione a mantenere un adeguato bilancio minerale per sostenere la performance, prevenire gli infortuni e favorire un efficace recupero muscolare.
Perdita di minerali con la sudorazione
Il sudore rappresenta una via di perdita significativa di sodio, cloro, potassio, calcio e magnesio, soprattutto durante esercizi prolungati o in condizioni climatiche calde e umide. In particolare:
- Il sodio è il minerale più abbondante nel sudore e la sua carenza può causare iponatriemia da sforzo, con sintomi quali nausea, confusione e crampi.
- Il potassio è cruciale per la contrazione muscolare e la trasmissione nervosa; una sua carenza può provocare debolezza muscolare, aritmie e fatica precoce.
- Il magnesio contribuisce all’equilibrio elettrolitico, al rilassamento muscolare e alla sintesi dell’ATP; livelli subottimali sono associati a crampi, tremori, e maggiore percezione dello sforzo.
Performance e resistenza
Alcuni microelementi influenzano direttamente la capacità di sostenere attività fisiche intense:
- Il ferro è fondamentale per il trasporto dell’ossigeno ai muscoli. Un livello basso compromette la resistenza e causa affaticamento cronico, dispnea e ridotta VO2max. Gli atleti di endurance, soprattutto donne, vegetariani o donatori abituali di sangue, sono a rischio di anemia da sport.
- Lo zinco interviene nella sintesi proteica e nella riparazione tissutale post-allenamento. Una sua carenza può ritardare il recupero e aumentare la suscettibilità agli infortuni.
- Il calcio, oltre al suo noto ruolo nella salute ossea, è essenziale per la contrazione muscolare e la trasmissione nervosa; bassi livelli aumentano il rischio di fratture da stress negli atleti, in particolare in sport ad alto impatto come corsa, danza o ginnastica.
Strategie nutrizionali per lo sport
Per gli sportivi, è consigliabile adottare alcune strategie pratiche:
- Iniziare l’attività con un buon stato di idratazione e reintegrare con soluzioni contenenti elettroliti (soprattutto sodio e potassio) durante gli sforzi prolungati.
- Consumare pasti equilibrati post-workout che includano fonti proteiche, carboidrati e minerali per favorire il recupero muscolare e la ricostituzione delle riserve.
- Preferire alimenti funzionali come noci, semi, verdure a foglia, banane, acqua ricca di calcio e legumi, fonti naturali di magnesio, zinco e potassio.
- Nei casi di sforzo elevato e frequente, può essere utile valutare integrazioni mirate, soprattutto di ferro, magnesio e vitamina D (che migliora l’assorbimento del calcio), sempre sotto supervisione di un nutrizionista o medico dello sport.
Rischi da sovradosaggio
Va ricordato che l’eccesso di integrazione, non monitorato, può essere controproducente: ad esempio, un eccesso di ferro può promuovere stress ossidativo, mentre un sovradosaggio di calcio può aumentare il rischio di calcoli renali o interferire con l’assorbimento di altri minerali.
Nutrizione Minerale per la Salute Quotidiana
I microelementi e macroelementi rappresentano una delle colonne portanti della salute umana. Sebbene privi di potere calorico, la loro influenza si estende a ogni aspetto della fisiologia: dall’ossigenazione dei tessuti alla trasmissione nervosa, dal metabolismo alla funzione immunitaria. La loro presenza invisibile ma costante all’interno del nostro organismo è ciò che permette il corretto funzionamento delle cellule, la prevenzione delle malattie croniche e l’ottimizzazione della performance fisica e mentale.
Riepilogo dei punti chiave
- I macroelementi (calcio, fosforo, magnesio, sodio, potassio, cloro e zolfo) sono richiesti in grandi quantità e sono indispensabili per struttura ossea, bilancio idrico, conduzione nervosa e funzione muscolare.
- I microelementi (ferro, zinco, rame, iodio, fluoro, selenio, manganese, molibdeno, cromo) agiscono come cofattori enzimatici, antiossidanti, regolatori endocrini e immunitari.
- Le carenze minerali possono portare a condizioni come anemia, osteoporosi, ipotiroidismo, crampi, astenia, infezioni frequenti e deficit cognitivi.
- Anche gli eccessi sono pericolosi, spesso derivanti da supplementazioni inappropriate o condizioni cliniche latenti.
Stile di vita “minerale-friendly”: 10 consigli utili
- Segui una dieta mediterranea: varia, ricca di vegetali, legumi, cereali integrali, frutta, pesce e olio extravergine d’oliva. È naturalmente bilanciata in minerali.
- Consuma acqua minerale con buon tenore di calcio e magnesio, soprattutto se segui diete vegane o hai aumentato fabbisogni.
- Non trascurare la colazione: introdurre frutta secca, semi oleosi e frutta fresca migliora l’assunzione di magnesio, ferro e potassio.
- Usa il sale iodato con moderazione per sostenere la funzione tiroidea, evitando però l’eccesso di sodio.
- Associa correttamente gli alimenti: vitamina C + ferro vegetale, latticini lontano da alimenti ricchi di ferro per non ostacolarne l’assorbimento.
- Riduci gli alimenti ultra-processati: spesso ricchi di sodio, poveri di micronutrienti e ricchi di sostanze che ne limitano l’assimilazione (fitati, additivi).
- Pratica attività fisica regolare, ma reintegra correttamente i minerali persi con il sudore.
- Evita il fumo e limita l’alcol: interferiscono con l’assorbimento e aumentano l’escrezione urinaria di calcio e magnesio.
- Controlla periodicamente i valori ematici se sei in condizioni a rischio: gravidanza, età avanzata, sport intensi, vegetarianismo.
- Consulta un professionista della nutrizione prima di assumere integratori: più non significa meglio.
Conclusione finale
In definitiva, una nutrizione mineralmente bilanciata non solo previene malattie, ma migliora la qualità della vita. È un approccio concreto, quotidiano e sostenibile alla salute. La chiave è la consapevolezza alimentare, fondata su conoscenze scientifiche aggiornate e su un rapporto equilibrato con il cibo. Nella tavola di ogni giorno si costruisce il benessere del domani.
FAQ – Microelementi e Macroelementi nella Nutrizione
🔹 Qual è la differenza tra microelementi e macroelementi?
I macroelementi sono minerali necessari in quantità superiori a 100 mg al giorno (es. calcio, sodio, potassio), mentre i microelementi, o oligoelementi, sono richiesti in quantità molto inferiori (es. ferro, zinco, iodio). Entrambi sono essenziali per la salute.
🔹 Cosa succede se ho una carenza di minerali?
Le carenze possono causare sintomi come stanchezza, crampi, anemia, fragilità ossea, difficoltà cognitive o immunitarie. In casi gravi, possono sfociare in patologie croniche.
🔹 Come posso sapere se ho carenze di minerali?
Tramite esami del sangue (ferritina, calcemia, magnesiemia, ecc.) e valutazioni cliniche mirate. È importante farsi seguire da un professionista, specie in caso di dieta restrittiva o condizioni cliniche specifiche.
🔹 Posso assumere integratori di minerali senza prescrizione?
Meglio di no: l’integrazione va personalizzata in base ai fabbisogni. Un sovradosaggio può essere tossico (es. ferro o selenio) e interferire con l’assorbimento di altri nutrienti.
🔹 Quali alimenti sono ricchi di minerali?
Calcio: latticini, acque minerali calciche, verdure a foglia verde
Ferro: carne rossa, legumi, cereali integrali
Magnesio: frutta secca, semi, verdure verdi
Zinco: carne, pesce, uova, legumi
Iodio: pesce di mare, sale iodato
Potassio: banane, patate, avocado, spinaci
🔹 I bambini e gli anziani hanno bisogno di più minerali?
Sì. Bambini e adolescenti hanno bisogno di minerali per la crescita; anziani per prevenire osteoporosi e sarcopenia. In entrambi i casi, è fondamentale monitorare l’alimentazione.
Bibliografia
Vedi le fonti utilizzate
- Pignatti, C. (2022). Biochimica della Nutrizione. Esculapio Editore.
- Issoglio, G. (2020). La Chimica degli Alimenti – Vol. 1. Hoepli.
- LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana, SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana, IV Revisione, 2014.
- EFSA – Scientific opinions and dietary reference values for minerals (consultato online, 2024).
- WHO – Vitamins and minerals in human nutrition, 2nd ed., 2004.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno finalità esclusivamente divulgative e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico professionale.
I contenuti non devono essere considerati strumenti di diagnosi o prescrizioni terapeutiche.
Consultare sempre il proprio medico prima di intraprendere trattamenti o modifiche al proprio stile di vita e di alimentazione.
Si consiglia inoltre di rivolgersi a specialisti qualificati per qualsiasi dubbio o chiarimento riguardante il proprio stato di salute o l’utilizzo di farmaci, erbe e trattamenti.
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