Come raccogliere le feci nel neonato

Introduzione

Raccogliere un campione di feci da un neonato può sembrare un gesto banale, ma in realtà è un’operazione che richiede attenzione, delicatezza e il rispetto di alcune semplici ma fondamentali norme igieniche. Questo tipo di procedura viene spesso richiesto dal pediatra in situazioni particolari, ad esempio quando il neonato presenta sintomi gastrointestinali come diarrea, scarso aumento di peso, o sospette infezioni intestinali. In altri casi, l’analisi delle feci può servire per escludere la presenza di parassiti, verificare un’intolleranza alimentare o controllare la composizione della flora batterica intestinale.

L’efficacia e l’attendibilità dell’esame dipendono in larga misura dalla correttezza della raccolta: un campione prelevato in modo inadeguato, contaminato o conservato male può infatti invalidare i risultati, costringendo a ripetere la procedura e causando disagi sia al bambino che ai genitori. Per questo è importante sapere quando, come e con quali strumenti raccogliere le feci, evitando errori comuni e seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite dal laboratorio analisi o dal personale sanitario.

In questo articolo vedremo passo dopo passo come raccogliere correttamente le feci di un neonato, quali tecniche adottare in base alla situazione, quali materiali utilizzare e quali precauzioni prendere. Inoltre, risponderemo alle domande più frequenti dei genitori, offrendo consigli pratici per affrontare questa operazione con maggiore serenità ed efficacia.

Perché si raccolgono le feci nel neonato?

L’analisi delle feci nel neonato rappresenta uno strumento diagnostico prezioso per individuare diverse condizioni cliniche che possono manifestarsi già nei primi mesi di vita. Il sistema gastrointestinale del neonato è ancora in fase di sviluppo e può essere particolarmente sensibile a infezioni, intolleranze, squilibri della flora intestinale o parassitosi. Osservare le feci — nella loro consistenza, colore, odore e composizione — può fornire indicazioni importanti per il pediatra.

Tra le principali motivazioni per cui può essere richiesto un esame delle feci nel neonato troviamo:

  • Ricerca di patogeni intestinali: virus (come il rotavirus), batteri (come la Salmonella o l’Escherichia coli) e protozoi possono essere responsabili di diarrea acuta o cronica, febbre, irritabilità e disidratazione.
  • Individuazione di parassiti intestinali: anche se più rari nei primi mesi, alcuni parassiti come Giardia lamblia possono comparire in situazioni particolari, ad esempio in ambienti comunitari o a seguito di viaggi.
  • Verifica della presenza di sangue occulto: utile per individuare micro-lesioni del tratto gastrointestinale, allergie alimentari (come l’allergia alle proteine del latte vaccino), o patologie infiammatorie.
  • Dosaggio di zuccheri, grassi e sostanze nutritive: quando si sospetta un malassorbimento, come nella celiachia infantile, nella fibrosi cistica o in alcune intolleranze metaboliche congenite.
  • Analisi della flora intestinale: in casi selezionati, per valutare l’equilibrio tra i batteri benefici e quelli potenzialmente patogeni.
  • Controlli in neonati prematuri o immunocompromessi: soggetti più vulnerabili che necessitano di un monitoraggio più accurato dell’apparato digerente.

Un elemento cruciale da sottolineare è che una raccolta scorretta o contaminata può rendere il campione non idoneo all’analisi, obbligando a ripetere l’esame. Questo non solo rallenta il percorso diagnostico, ma può essere fonte di stress per la famiglia e disagio per il piccolo paziente.

Per questo motivo, è essenziale che i genitori siano informati in modo chiaro e pratico su come effettuare la raccolta nel rispetto delle buone pratiche igieniche e delle indicazioni del laboratorio.

Prima della raccolta: cosa serve?

Prima di procedere con la raccolta del campione di feci, è fondamentale preparare tutto l’occorrente in anticipo, per evitare contaminazioni e facilitare l’operazione, soprattutto considerando l’imprevedibilità delle evacuazioni nei neonati. Avere a disposizione i materiali giusti e predisporre un ambiente pulito permette di agire rapidamente quando si presenta il momento opportuno.

🧴 Materiale necessario:

  • Contenitore sterile per feci: è il primo elemento imprescindibile. Deve essere specifico per uso medico, sigillato e sterile, dotato di tappo ermetico e di una palettina interna per il prelievo. Si acquista facilmente in farmacia oppure viene fornito dal laboratorio di analisi.
  • Guanti monouso: indispensabili per garantire un’adeguata igiene durante la manipolazione del pannolino e del campione. Aiutano a evitare il contatto diretto con le feci, proteggendo sia il bambino che il genitore da contaminazioni microbiche.
  • Salviette umidificate senza profumo o garze sterili imbevute di soluzione fisiologica: utili per detergere delicatamente la zona perianale del neonato prima della raccolta (soprattutto se si opta per il metodo senza pannolino), riducendo il rischio di contaminazione del campione con residui di urina, detergenti o creme.
  • Telo impermeabile pulito o traversa sterile: utile nel caso si decida di raccogliere le feci direttamente, senza pannolino. Evita che le feci vengano a contatto con superfici non sterili come il fasciatoio o il lettino.
  • Etichetta con data e ora della raccolta: alcuni laboratori richiedono l’identificazione del campione, che va riportata direttamente sul contenitore in maniera chiara e leggibile.
  • Frigorifero: in caso non sia possibile consegnare il campione subito, occorre conservarlo correttamente a una temperatura controllata (4°C), come indicato dal laboratorio.

🧘🏻‍♂️ E infine… pazienza

Spesso la parte più difficile non è la raccolta in sé, ma cogliere il momento giusto. I neonati non avvisano e non hanno orari regolari, quindi occorre armarsi di pazienza, osservare il bambino e cercare di anticipare la scarica — ad esempio dopo la poppata o il risveglio, quando le probabilità di evacuazione aumentano fisiologicamente.

Disporre tutto il materiale a portata di mano, possibilmente già pronto accanto al fasciatoio, permette di agire tempestivamente non appena si presenta l’occasione.

Tecniche corrette di raccolta delle feci nel neonato

La scelta della tecnica di raccolta delle feci dipende da diversi fattori: il tipo di evacuazione (formata, cremosa o liquida), le indicazioni fornite dal laboratorio, e il contesto in cui ci si trova (a casa, in ospedale, in viaggio). È importante utilizzare un metodo che permetta di ottenere un campione pulito, privo di contaminazioni e adatto al tipo di analisi richiesta.

1. Metodo con pannolino (solo in caso di feci formate o semi-formate)

✅ Quando si può usare:
Il pannolino è appena stato sporcato (entro pochi minuti).
Le feci sono solide o pastose e non completamente assorbite dal materiale assorbente del pannolino.

🔹 Come procedere:

  • Indossare guanti monouso.
  • Aprire delicatamente il pannolino, evitando che le feci si mescolino con urina eventualmente presente.
  • Con la spatolina contenuta nel contenitore sterile, prelevare una piccola quantità di feci (quanto una noce o un cucchiaino da caffè).
  • Inserire il campione nel barattolino senza toccarne l’interno o i bordi.
  • Chiudere accuratamente il contenitore e applicare l’etichetta con data e ora della raccolta.

⚠️ Attenzione: non è indicato in caso di feci completamente liquide, poiché il pannolino ne assorbe gran parte e ne altera la composizione.

2. Metodo con telo pulito (raccolta diretta)

✅ Ideale quando si prevede una scarica imminente:
Il neonato è regolarmente osservato dopo una poppata o un risveglio.
Le feci sono attese a breve (ad esempio in caso di evacuazioni quotidiane regolari).

🔹 Come fare:

  • Preparare un telo impermeabile o una traversa sterile su una superficie pulita.
  • Togliere il pannolino e lasciare il neonato nudo, coprendolo eventualmente con una garza leggera o tenendolo al caldo per evitare sbalzi termici.
  • Attendere che il bambino evacui sul telo.
  • Raccogliere il campione immediatamente, evitando che entri in contatto con le superfici esterne.
  • Procedere come sopra, prelevando una piccola quantità con la spatolina e inserendola nel contenitore sterile.

⚠️ Vantaggio: è il metodo più sicuro in caso di feci liquide o se è richiesta un’analisi particolarmente delicata (es. sangue occulto, parassiti, flora intestinale).

3. Uso di contenitori raccogli-feci o padelle pediatriche

✅ Indicati in ambiente ospedaliero o per bambini più grandi:
Possono essere utilizzati anche a casa se si dispone di un raccoglitore sterile adatto.
Si adattano al lettino o alla carrozzina del bambino e consentono una raccolta diretta senza contatti indesiderati.

🔹 Come usarli:

  • Posizionare il raccoglitore sterile sotto il bambino, eventualmente sollevando leggermente il bacino.
  • Attendere l’evacuazione.
  • Raccogliere il campione direttamente e trasferirlo nel contenitore sterile.

💡 Consiglio pratico: indipendentemente dal metodo scelto, assicurati che il campione venga raccolto in modo rapido e igienico, e che non venga in alcun modo a contatto con urina, salviette detergenti o superfici sporche. Anche una minima contaminazione può alterare i risultati.

Prima della raccolta: cosa serve?

Prima di procedere con la raccolta del campione di feci, è fondamentale preparare tutto l’occorrente in anticipo, per evitare contaminazioni e facilitare l’operazione, soprattutto considerando l’imprevedibilità delle evacuazioni nei neonati. Avere a disposizione i materiali giusti e predisporre un ambiente pulito permette di agire rapidamente quando si presenta il momento opportuno.

🧴 Materiale necessario:

  • Contenitore sterile per feci: è il primo elemento imprescindibile. Deve essere specifico per uso medico, sigillato e sterile, dotato di tappo ermetico e di una palettina interna per il prelievo. Si acquista facilmente in farmacia oppure viene fornito dal laboratorio di analisi.
  • Guanti monouso: indispensabili per garantire un’adeguata igiene durante la manipolazione del pannolino e del campione. Aiutano a evitare il contatto diretto con le feci, proteggendo sia il bambino che il genitore da contaminazioni microbiche.
  • Salviette umidificate senza profumo o garze sterili imbevute di soluzione fisiologica: utili per detergere delicatamente la zona perianale del neonato prima della raccolta (soprattutto se si opta per il metodo senza pannolino), riducendo il rischio di contaminazione del campione con residui di urina, detergenti o creme.
  • Telo impermeabile pulito o traversa sterile: utile nel caso si decida di raccogliere le feci direttamente, senza pannolino. Evita che le feci vengano a contatto con superfici non sterili come il fasciatoio o il lettino.
  • Etichetta con data e ora della raccolta: alcuni laboratori richiedono l’identificazione del campione, che va riportata direttamente sul contenitore in maniera chiara e leggibile.
  • Frigorifero: in caso non sia possibile consegnare il campione subito, occorre conservarlo correttamente a una temperatura controllata (4°C), come indicato dal laboratorio.

🧘🏻‍♂️ E infine… pazienza

Spesso la parte più difficile non è la raccolta in sé, ma cogliere il momento giusto. I neonati non avvisano e non hanno orari regolari, quindi occorre armarsi di pazienza, osservare il bambino e cercare di anticipare la scarica — ad esempio dopo la poppata o il risveglio, quando le probabilità di evacuazione aumentano fisiologicamente.

Disporre tutto il materiale a portata di mano, possibilmente già pronto accanto al fasciatoio, permette di agire tempestivamente non appena si presenta l’occasione.

Tecniche corrette di raccolta delle feci nel neonato

La scelta della tecnica di raccolta delle feci dipende da diversi fattori: il tipo di evacuazione (formata, cremosa o liquida), le indicazioni fornite dal laboratorio, e il contesto in cui ci si trova (a casa, in ospedale, in viaggio). È importante utilizzare un metodo che permetta di ottenere un campione pulito, privo di contaminazioni e adatto al tipo di analisi richiesta.

1. Metodo con pannolino (solo in caso di feci formate o semi-formate)

✅ Quando si può usare:
Il pannolino è appena stato sporcato (entro pochi minuti).
Le feci sono solide o pastose e non completamente assorbite dal materiale assorbente del pannolino.

🔹 Come procedere:

  • Indossare guanti monouso.
  • Aprire delicatamente il pannolino, evitando che le feci si mescolino con urina eventualmente presente.
  • Con la spatolina contenuta nel contenitore sterile, prelevare una piccola quantità di feci (quanto una noce o un cucchiaino da caffè).
  • Inserire il campione nel barattolino senza toccarne l’interno o i bordi.
  • Chiudere accuratamente il contenitore e applicare l’etichetta con data e ora della raccolta.

⚠️ Attenzione: non è indicato in caso di feci completamente liquide, poiché il pannolino ne assorbe gran parte e ne altera la composizione.

2. Metodo con telo pulito (raccolta diretta)

✅ Ideale quando si prevede una scarica imminente:
Il neonato è regolarmente osservato dopo una poppata o un risveglio.
Le feci sono attese a breve (ad esempio in caso di evacuazioni quotidiane regolari).

🔹 Come fare:

  • Preparare un telo impermeabile o una traversa sterile su una superficie pulita.
  • Togliere il pannolino e lasciare il neonato nudo, coprendolo eventualmente con una garza leggera o tenendolo al caldo per evitare sbalzi termici.
  • Attendere che il bambino evacui sul telo.
  • Raccogliere il campione immediatamente, evitando che entri in contatto con le superfici esterne.
  • Procedere come sopra, prelevando una piccola quantità con la spatolina e inserendola nel contenitore sterile.

⚠️ Vantaggio: è il metodo più sicuro in caso di feci liquide o se è richiesta un’analisi particolarmente delicata (es. sangue occulto, parassiti, flora intestinale).

3. Uso di contenitori raccogli-feci o padelle pediatriche

✅ Indicati in ambiente ospedaliero o per bambini più grandi:
Possono essere utilizzati anche a casa se si dispone di un raccoglitore sterile adatto.
Si adattano al lettino o alla carrozzina del bambino e consentono una raccolta diretta senza contatti indesiderati.

🔹 Come usarli:

  • Posizionare il raccoglitore sterile sotto il bambino, eventualmente sollevando leggermente il bacino.
  • Attendere l’evacuazione.
  • Raccogliere il campione direttamente e trasferirlo nel contenitore sterile.

💡 Consiglio pratico: indipendentemente dal metodo scelto, assicurati che il campione venga raccolto in modo rapido e igienico, e che non venga in alcun modo a contatto con urina, salviette detergenti o superfici sporche. Anche una minima contaminazione può alterare i risultati.

Errori da evitare

Anche se può sembrare un’operazione semplice, la raccolta delle feci nel neonato comporta una serie di accortezze indispensabili. Alcuni errori comuni, infatti, possono compromettere la validità del campione, rendendo inutile l’analisi o, peggio, generando risultati falsati che possono portare a diagnosi errate. Conoscere e prevenire questi sbagli è fondamentale per garantire un esame affidabile.

❌ Usare feci troppo vecchie

Il campione deve essere raccolto il più vicino possibile al momento dell’evacuazione. Le feci lasciate nel pannolino per troppo tempo (oltre 1-2 ore a temperatura ambiente) possono subire alterazioni biochimiche o proliferazione batterica che modificano i risultati dell’analisi.

⛔ Errore: conservare il pannolino sporco e prelevare le feci ore dopo.
✅ Corretto: prelevare subito il campione e conservarlo secondo le indicazioni (frigo a 4°C se necessario).

❌ Prelevare feci liquide dal pannolino

In caso di diarrea o feci molto liquide, il materiale assorbente del pannolino trattiene la parte acquosa, modificando la composizione del campione. Questo può falsare la ricerca di virus, batteri o sangue occulto.

⛔ Errore: prelevare feci liquide già assorbite dal cotone del pannolino.
✅ Corretto: raccogliere direttamente su telo pulito o utilizzare una padella sterile.

❌ Usare contenitori non sterili

La tentazione di utilizzare contenitori “di fortuna” come barattoli da cucina o vasetti di vetro può sembrare pratica, ma è assolutamente da evitare. Anche se apparentemente puliti, questi contenitori non sono sterili e possono contenere residui invisibili che contaminano il campione.

⛔ Errore: usare barattoli non medicali.
✅ Corretto: utilizzare solo contenitori sterili con spatolina, reperibili in farmacia o presso il laboratorio.

❌ Contaminazione con urina o detergenti

Una delle contaminazioni più comuni è la presenza accidentale di urina nel campione. Questo accade spesso nei neonati, che possono urinare e defecare contemporaneamente. Anche le salviette umidificate profumate o con additivi chimici possono interferire con le analisi.

⛔ Errore: raccogliere feci mescolate a urina o dopo aver pulito il bambino con salviette profumate.
✅ Corretto: lavare il neonato solo con garze sterili o acqua, evitare il contatto con urine, e ripetere la raccolta se necessario.

❌ Conservazione impropria

Le feci devono essere conservate a temperatura controllata se non possono essere consegnate immediatamente. L’esposizione al calore o alla luce diretta può alterare i microrganismi presenti o degradare componenti sensibili.

⛔ Errore: lasciare il contenitore a temperatura ambiente per molte ore.
✅ Corretto: refrigerare a 4°C per un massimo di 12-24 ore, solo se previsto dal laboratorio.

❌ Raccogliere più evacuazioni in uno stesso contenitore

Ogni campione deve essere riferito a un’esatta data e ora. Mescolare feci provenienti da momenti diversi può compromettere l’interpretazione dell’esame.

⛔ Errore: riempire un contenitore con feci raccolte in più giorni.
✅ Corretto: utilizzare un contenitore sterile per ogni raccolta distinta, con etichetta corretta.

Seguendo queste semplici precauzioni si evita di dover ripetere l’esame, riducendo ansia, disagi e tempi diagnostici.

Conservazione e consegna del campione

Dopo aver raccolto correttamente il campione di feci del neonato, è fondamentale conservarlo nel modo più adeguato fino alla consegna in laboratorio. Le feci sono un materiale biologico delicato: se non gestito correttamente può degradarsi, alterarsi o contaminarsi, compromettendo irrimediabilmente il risultato dell’esame.

📦 Come conservare correttamente il campione

  • Consegna immediata (entro 2-3 ore): Se possibile, consegna il campione al laboratorio nel più breve tempo possibile, preferibilmente entro 2-3 ore dalla raccolta. Questa è la soluzione ideale per garantire che le caratteristiche del campione restino integre.
  • Conservazione in frigorifero: Quando non è possibile la consegna immediata, il campione può essere temporaneamente conservato in frigorifero a 4°C, MA solo se ciò è esplicitamente previsto dalle indicazioni del laboratorio. In generale, si raccomanda di non superare le 12-24 ore di refrigerazione, e mai di conservarlo nel freezer.
  • Contenitore ben chiuso: Il tappo del contenitore deve essere avvitato ermeticamente, per evitare fuoriuscite, contaminazioni o l’assorbimento di odori dal frigorifero. Non aprire mai il contenitore dopo la raccolta.
  • Etichettatura chiara: Scrivere data e ora della raccolta direttamente sul contenitore, utilizzando un pennarello indelebile o un’etichetta adesiva. In alcuni casi, il laboratorio può fornire un modulo da compilare.

☀️ Cosa evitare assolutamente

  • Non lasciare il campione a temperatura ambiente, soprattutto in estate: il calore accelera la degradazione di alcuni composti organici e favorisce la proliferazione batterica.
  • Non esporre alla luce diretta o a fonti di calore: ad esempio termosifoni, fornelli, o l’abitacolo dell’auto parcheggiata al sole.
  • Non aprire il contenitore dopo la raccolta, per nessun motivo, nemmeno per “controllare”.
  • Non travasare il contenuto da un contenitore all’altro: ogni spostamento comporta un rischio di contaminazione.

📍 Consegna al laboratorio

Porta il campione nel più breve tempo possibile presso il laboratorio o la struttura sanitaria indicata. Se hai ricevuto istruzioni specifiche dal pediatra (ad esempio raccogliere feci in più giorni o refrigerare secondo una sequenza precisa), segui scrupolosamente quelle indicazioni. In caso di dubbi, è sempre preferibile chiedere conferma al personale sanitario prima di procedere.

Un’adeguata conservazione e una consegna tempestiva sono tanto importanti quanto la raccolta stessa. Solo così il campione sarà idoneo all’analisi e il risultato dell’esame sarà attendibile.

❓FAQ – Domande frequenti sulla raccolta delle feci nel neonato

Quando ci si trova a dover raccogliere le feci di un neonato per la prima volta, è normale avere dubbi e timori. Di seguito rispondiamo alle domande più comuni poste dai genitori, offrendo chiarimenti pratici per evitare errori e affrontare la procedura con maggiore sicurezza.

🔸 1. Posso raccogliere le feci dal pannolino?

✅ Sì, ma solo in alcuni casi. È possibile raccogliere le feci direttamente dal pannolino solo se sono solide o pastose, e non assorbite dal materiale interno. In caso di feci liquide o molto molli, è preferibile utilizzare il metodo con telo sterile o raccogliere direttamente dopo l’emissione.

⚠️ Attenzione: non prelevare mai feci assorbite nel cotone del pannolino.

🔸 2. Devo lavare il neonato prima della raccolta?

🧼 Non è obbligatorio, ma consigliato. Se si utilizza il metodo senza pannolino (con telo), è opportuno detergere la zona perianale del bambino con garza sterile e soluzione fisiologica per ridurre il rischio di contaminazioni.

❌ Evitare salviette profumate o contenenti alcool.

🔸 3. Se le feci sono miste a urina, posso usarle?

🚫 No. La presenza di urina contamina il campione e può alterare i risultati, soprattutto per analisi microbiologiche e biochimiche. In questi casi, è necessario attendere una nuova evacuazione e raccogliere un campione pulito.

🔸 4. Quanta quantità di feci devo raccogliere?

🥄 Basta una piccola quantità. Un cucchiaino da caffè (grandezza di una noce) è sufficiente per la maggior parte delle analisi. Riempire eccessivamente il contenitore non è utile e può essere persino controproducente.

🔸 5. Se non riesco a consegnare subito il campione, posso conservarlo?

🧊 Sì, ma con cautela. Se indicato dal laboratorio, è possibile conservare il contenitore in frigorifero a 4°C, per un massimo di 12-24 ore, evitando il congelamento. Tuttavia, la consegna entro 2-3 ore rimane sempre la scelta preferibile.

🔸 6. Posso raccogliere feci in giorni diversi nello stesso contenitore?

🚫 Assolutamente no. Ogni raccolta deve essere fatta in un contenitore sterile separato, con etichettatura distinta (data e ora). Mescolare campioni provenienti da giorni diversi può invalidare i risultati.

🔸 7. Devo usare un contenitore speciale?

✅ Sì. I contenitori per feci devono essere sterili, con tappo a chiusura ermetica e spatolina integrata. Non sono adatti vasetti di vetro o plastica domestici, anche se ben lavati.

📍 Si trovano facilmente in farmacia o vengono forniti dal laboratorio.

🔸 8. È normale che il mio neonato non evacui al momento desiderato?

🕒 Sì. I neonati non hanno orari regolari e l’evacuazione può essere imprevedibile. Se non riesci a raccogliere il campione in giornata, attendi con pazienza il momento giusto, senza forzare.

💡 Talvolta l’evacuazione avviene più facilmente dopo una poppata o al risveglio.

Hai altre domande? In caso di dubbi specifici, è sempre consigliabile rivolgersi al pediatra di fiducia o al personale del laboratorio, che può fornire istruzioni personalizzate in base al tipo di esame richiesto.

🧠 In sintesi

La raccolta delle feci nel neonato, pur essendo un atto semplice in apparenza, richiede attenzione, precisione e una buona dose di pazienza. Seguendo poche ma fondamentali regole igieniche, è possibile ottenere un campione valido e affidabile, che consenta al pediatra di formulare una diagnosi accurata o escludere eventuali problematiche.

Utilizzare strumenti sterili, evitare contaminazioni, osservare i tempi di raccolta e conservazione, e seguire le indicazioni del laboratorio sono passaggi essenziali per garantire la qualità dell’esame. In caso di dubbi o difficoltà, non esitare a chiedere chiarimenti al tuo pediatra o al personale sanitario: ogni bambino è diverso, e in alcuni casi può essere necessario adattare le modalità di raccolta.

Con un po’ di organizzazione e le giuste informazioni, anche questa piccola sfida può trasformarsi in un gesto semplice, sicuro e fondamentale per il benessere del tuo bambino.

Bibliografia

Vedi le fonti utilizzate
  1. Ministero della Salute (Italia). Indicazioni per la raccolta e la conservazione dei campioni biologici. www.salute.gov.it
  2. Società Italiana di Pediatria (SIP). Linee guida per la gestione delle infezioni gastrointestinali nel neonato e nel bambino. www.sip.it
  3. World Health Organization (WHO). Guidelines on the management of acute diarrhoea in children. www.who.int
  4. Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Laboratory Procedures Manual: Stool Specimen Collection Guidelines. www.cdc.gov
  5. Marcdante, K., Kliegman, R. Nelson Essentials of Pediatrics, 9ª edizione. Elsevier, 2022. [ISBN: 978-0323611794]
  6. Kleinman R.E., Sanderson I.R., Goulet O., Mieli-Vergani G., et al. Walker’s Pediatric Gastrointestinal Disease, 6th Edition. Decker Publishing, 2018. [ISBN: 978-1607951927]
  7. Corsello G., Paolozzi F. Manuale di Pediatria – Raccolta dei campioni biologici nei bambini. Edizioni Minerva Medica, 2021.
Avvertenza per i lettori
Le informazioni presenti in questo articolo hanno finalità esclusivamente divulgative e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico professionale.
I contenuti non devono essere considerati strumenti di diagnosi o prescrizioni terapeutiche.
Consultare sempre il proprio medico prima di intraprendere trattamenti o modifiche al proprio stile di vita e di alimentazione.
Si consiglia inoltre di rivolgersi a specialisti qualificati per qualsiasi dubbio o chiarimento riguardante il proprio stato di salute o l’utilizzo di farmaci, erbe e trattamenti.
Questo contenuto può essere soggetto a modifiche o aggiornamenti senza preavviso.

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