Dieta e Calcolosi Renale: Guida Completa
Introduzione
La calcolosi renale, comunemente nota come “calcoli renali”, è una patologia sempre più diffusa nei paesi industrializzati. Si tratta della formazione di concrezioni solide nei reni o nelle vie urinarie, causate dalla precipitazione di sali minerali e altre sostanze disciolte nelle urine. Questo disturbo può presentarsi con dolori acuti (coliche renali), ma anche in modo asintomatico.
L’alimentazione gioca un ruolo chiave nella prevenzione e nel trattamento della calcolosi. Questo articolo offre un’analisi approfondita della dieta più indicata per chi soffre di calcoli renali, corredata da consigli pratici e aggiornati per uno stile di vita sano ed efficace.
Consigli dietetici generali per la Calcolosi Renale
Una dieta ben strutturata può ridurre drasticamente il rischio di formazione di nuovi calcoli.
1. Idratazione: la chiave della prevenzione
Un’adeguata assunzione di liquidi aiuta a diluire le sostanze presenti nelle urine (come calcio, ossalati, urati) che altrimenti tenderebbero a precipitare formando cristalli e successivamente calcoli. L’urina concentrata, tipica di uno stato di disidratazione, facilita infatti la formazione di depositi solidi nelle vie urinarie.
Inoltre, climi caldi e attività fisica intensa aumentano la perdita insensibile di acqua (tramite sudorazione), rendendo ancora più importante mantenere un elevato apporto di liquidi.
Quanto bisogna bere?
Gli studi e le raccomandazioni più recenti suggeriscono che per prevenire la calcolosi è necessario:
- Produrre almeno 1,5-2 litri di urina al giorno, il che generalmente corrisponde a un’assunzione di almeno 2-2,5 litri di acqua o altri liquidi.
- Preferire acqua a bassissimo residuo fisso (inferiore a 30 mg/L) per evitare il sovraccarico di sali minerali.
- È utile distribuire il consumo di acqua durante tutta la giornata, bevendo anche in assenza di sete, specialmente in condizioni climatiche calde o durante l’attività fisica intensa.
Succo di agrumi (limone, arancia): ricchi di citrato, inibiscono la formazione di calcoli.
Succo di mirtillo puro: utile per ridurre il calcio ionico nelle urine.
Consigli pratici di idratazione
- Portare sempre con sé una bottiglia di acqua.
- Iniziare la giornata bevendo uno o due bicchieri di acqua a digiuno.
- Integrare l’assunzione di liquidi anche attraverso succhi freschi di frutta e verdura (ad eccezione di quelli ad alto contenuto di ossalato, come spinaci).
- Utilizzare succhi di agrumi, in quanto l’acido citrico aiuta a prevenire la formazione di calcoli.
- Limitare il consumo di bevande zuccherate, gassate e alcoliche, che possono peggiorare l’equilibrio idrico e favorire la formazione di calcoli.
2. Ridurre gli ossalati
Ridurre l’introduzione alimentare di ossalati è essenziale per diminuire la quantità di questi composti disponibili a formare calcoli. In particolare, gli ossalati:
- Aumentano l’escrezione di calcio nelle urine, favorendo la precipitazione.
- Compromettono l’assorbimento del calcio intestinale, legandosi a esso e formando sali insolubili.
Una dieta controllata in ossalati è pertanto uno dei pilastri fondamentali della prevenzione della calcolosi.
Alimenti da evitare (ricchi di ossalati)
Ecco i principali alimenti da limitare o evitare:
- Verdure a foglia verde scura: spinaci, bietole, barbabietole, rabarbaro.
- Frutta secca e semi: mandorle, nocciole, arachidi, anacardi.
- Cacao e cioccolato: alte concentrazioni di ossalato.
- Tè nero, verde e matcha: contenuto elevato di ossalati.
- Soia e derivati: tofu, latte di soia.
- Patate dolci, more, lamponi.
Nota importante: anche alcuni integratori naturali a base di vitamina C possono incrementare il rischio di formazione di ossalati.
Alimenti da privilegiare (poveri di ossalati)
Per mantenere una dieta equilibrata senza aumentare il rischio di calcolosi, sono consigliati:
- Verdure a basso contenuto di ossalato: cavolfiore, zucchine, lattuga, cetrioli, broccoli.
- Frutta fresca: mele, pere, uva, banane (con moderazione), meloni.
- Cereali integrali: avena, orzo, riso integrale.
- Legumi selezionati: lenticchie e ceci (moderare comunque le quantità).
- Latte e derivati: il calcio alimentare lega gli ossalati a livello intestinale, impedendo l’assorbimento e favorendo l’eliminazione.
- Acqua oligominerale: molto utile per mantenere la diluizione urinaria.
Nb: Associazione calcio–ossalati: consumare cibi ricchi di calcio insieme a quelli contenenti ossalati (ad esempio, insalata con formaggio magro) riduce l’assorbimento di ossalato.
3. Controllare l’apporto di calcio
Il calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano e svolge funzioni vitali: oltre a costituire l’impalcatura dello scheletro, è fondamentale per la contrazione muscolare, la coagulazione del sangue e la trasmissione degli impulsi nervosi. Tuttavia, in soggetti predisposti alla calcolosi urinaria, è necessario gestire con attenzione l’apporto di calcio per prevenire la formazione di nuovi calcoli.
Perché il Calcio è Coinvolto nella Formazione dei Calcoli
Circa l’80% dei calcoli renali è composto da ossalato di calcio o fosfato di calcio. Quando il calcio nelle urine si combina con ossalati o fosfati in concentrazioni elevate, si formano cristalli che possono aggregarsi fino a diventare calcoli veri e propri.
Tuttavia, è importante sottolineare che una dieta troppo povera di calcio può aumentare il rischio di calcoli, poiché una minore disponibilità intestinale di calcio lascia gli ossalati liberi di essere assorbiti in quantità maggiori. Questo paradosso rende necessario un controllo equilibrato dell’apporto di calcio, piuttosto che una drastica riduzione.
Quanto Calcio Assumere
Le raccomandazioni suggeriscono che:
- Gli adulti dovrebbero assumere circa 1000 mg di calcio al giorno.
- Negli anziani e nelle donne in gravidanza o allattamento, il fabbisogno sale a 1200-1300 mg al giorno.
Fonti di Calcio Consigliate
Non tutti gli alimenti ricchi di calcio sono uguali:
- Preferire: latte, yogurt, formaggi freschi a basso contenuto di grassi, verdure a basso contenuto di ossalati (come cavoli e broccoli).
- Limitare: spinaci, barbabietole, bietole e altri alimenti ricchi di ossalati, che riducono la biodisponibilità del calcio.
Strategie Dietetiche per un Corretto Apporto di Calcio
- Associare il calcio ai pasti: il calcio introdotto con il cibo può legarsi agli ossalati nell’intestino, riducendo la quantità che arriva ai reni.
- Moderare l’apporto di vitamina D: una supplementazione eccessiva aumenta l’assorbimento intestinale di calcio e può incrementare il rischio di calcoli.
- Evitare supplementazioni non controllate: l’assunzione di integratori di calcio, soprattutto senza indicazione medica, deve essere gestita con cautela.
Fattori che Influenzano l’Assorbimento del Calcio
- Favoriscono l’assorbimento: vitamina D attiva (calcitriolo), lattosio, un corretto rapporto calcio/fosforo.
- Ostacolano l’assorbimento: presenza di ossalati e fitati negli alimenti, eccesso di sodio, alcool, tè e caffè.
4. Limitare le proteine animali
La gestione dell’apporto proteico, in particolare delle proteine animali, è una parte essenziale della dieta per la prevenzione e il trattamento della calcolosi renale. Gli eccessi, infatti, possono aumentare il rischio di formazione di calcoli.
Perché le Proteine Animali Possono Essere Dannose
Il consumo elevato di proteine animali è associato a diversi meccanismi che favoriscono la formazione di calcoli:
- Aumento dell’escrezione urinaria di calcio: un eccesso proteico stimola la perdita di calcio nelle urine, incrementando la saturazione urinaria e il rischio di cristallizzazione.
- Riduzione del pH urinario: le proteine animali tendono ad acidificare l’urina, favorendo la formazione di calcoli di acido urico e ossalato di calcio.
- Incremento dell’eliminazione di ossalati e urati: aumentando ulteriormente il carico di sostanze litogeniche (cioè capaci di formare calcoli).
Quante Proteine Consumare
Per un adulto sano, l’apporto proteico raccomandato è di circa 0,8-1 g/kg di peso corporeo al giorno.
In chi è predisposto a calcolosi renale, limitare le proteine animali a circa il 30-40% delle proteine totali è una strategia utile, favorendo invece l’apporto di proteine vegetali.
Evitare le diete iperproteiche, molto ricche di carne rossa, salumi e formaggi stagionati, è essenziale.
Alimenti da Limitare
- Carni rosse: manzo, maiale, agnello.
- Insaccati e carni trasformate: prosciutti, salumi, salsicce.
- Formaggi stagionati: parmigiano, pecorino.
- Pesci grassi: sgombro e sardine (in quantità eccessive).
Alternative Consigliate
- Proteine vegetali: legumi (lenticchie, fagioli, ceci, piselli), soia e derivati (tofu, tempeh).
- Pesce magro: merluzzo, orata, sogliola.
- Carni bianche: pollo, tacchino (senza pelle).
Nota: Le proteine vegetali apportano anche fibre, che migliorano la salute intestinale e possono contribuire a ridurre l’assorbimento di ossalati.
Strategie Dietetiche Complementari
- Assicurare un’adeguata idratazione: aumentare l’assunzione di acqua aiuta a mantenere diluite le sostanze potenzialmente litogeniche.
- Favorire una dieta alcalinizzante: verdure e frutta fresche aiutano a contrastare l’acidità prodotta da una dieta ricca di proteine animali.
- Limitare l’apporto di sodio: poiché un eccesso di sale peggiora l’escrezione urinaria di calcio.
5. Magnesio e vitamina B6
La prevenzione dei calcoli renali non si basa soltanto sull’idratazione e il controllo di calcio, ossalati e proteine, ma passa anche attraverso l’assunzione adeguata di micronutrienti protettivi come il magnesio e la vitamina B6. Questi due nutrienti agiscono sinergicamente per ridurre il rischio di formazione di cristalli nelle vie urinarie.
Perché il Magnesio è Importante
Il magnesio svolge un ruolo chiave nella prevenzione della calcolosi renale:
- Aumenta la solubilità dell’ossalato di calcio: impedendo così la formazione di cristalli.
- Inibisce la precipitazione del fosfato di calcio e dell’ossalato di calcio: riducendo la formazione dei calcoli.
Inoltre, un buon apporto di magnesio favorisce l’equilibrio elettrolitico e contribuisce alla normale funzione muscolare e nervosa.
Un deficit di magnesio, al contrario, si associa a un aumento del rischio di calcolosi, oltre a complicanze cardiovascolari e metaboliche.
Perché la Vitamina B6 è Importante
La vitamina B6 (piridossina) agisce in sinergia con il magnesio nella prevenzione dei calcoli renali:
- Riduce la produzione endogena di ossalati: la vitamina B6 è coinvolta nel metabolismo della glicina e previene l’accumulo di ossalati.
- Favorisce il metabolismo proteico: migliorando la gestione degli amminoacidi e riducendo l’acidificazione delle urine.
In condizioni di carenza di vitamina B6, aumenta l’escrezione di ossalato urinario, incrementando il rischio di formazione di calcoli.
Benefici della Combinazione Magnesio + Vitamina B6
L’effetto preventivo è particolarmente evidente quando il magnesio viene assunto insieme alla vitamina B6:
- La vitamina B6 potenzia l’effetto solubilizzante del magnesio sull’ossalato di calcio.
- I due nutrienti, combinati, agiscono contro i principali fattori di rischio della calcolosi, proteggendo il rene sia dall’eccessiva precipitazione di sali sia dalla formazione di ossalati.
Fonti Alimentari di Magnesio e Vitamina B6
Cibi ricchi di magnesio:
- Cereali integrali: orzo, avena, segale, grano saraceno, riso.
- Legumi: fagioli, soia, mais.
- Verdure: patate, avocado, verdure a foglia verde.
Cibi ricchi di vitamina B6:
- Legumi: fagioli, ceci, lenticchie.
- Cereali integrali: crusca, avena, riso integrale.
- Frutta: avocado, banane.
- Fonti animali: pesce, fegato, pollo (preferendo fonti leggere).
Considerazioni sull’Integrazione
L’integrazione di magnesio e vitamina B6 può essere indicata nei soggetti a rischio o con carenze diagnosticate.
Tuttavia, è importante evitare l’eccesso di integrazione senza supervisione medica per non incorrere in effetti collaterali (ad esempio, eccessiva diarrea da magnesio o neuropatie da vitamina B6 a dosaggi elevati).
6. Zuccheri semplici e sale
Nella gestione della calcolosi renale, oltre a idratazione, controllo di ossalati e apporto proteico, è essenziale anche limitare l’assunzione di zuccheri semplici e sale (sodio). Questi nutrienti, se consumati in eccesso, possono alterare l’equilibrio metabolico e urinario favorendo la formazione di calcoli.
Zuccheri semplici e Calcolosi: Cosa Sapere
Gli zuccheri semplici (come il glucosio e il fruttosio) aumentano il rischio di calcolosi renale attraverso diversi meccanismi:
- Aumento dell’escrezione urinaria di calcio: studi clinici dimostrano che dopo l’assunzione di zuccheri semplici si registra un incremento del calcio urinario, che può favorire la cristallizzazione.
- Induzione di iperglicemia e iperinsulinemia: che possono alterare il metabolismo del calcio e favorire l’acidificazione delle urine.
- Favoriscono il sovrappeso e la sindrome metabolica, entrambi fattori di rischio per la calcolosi.
Come gestire gli zuccheri
- Limitare zuccheri raffinati: dolci, bevande zuccherate, prodotti da forno industriali.
- Preferire carboidrati complessi: cereali integrali, legumi, verdure.
- Moderare i frutti molto zuccherini: come fichi, uva e datteri, senza eliminarli se inseriti correttamente nella dieta.
Sale (Sodio) e Calcolosi: Cosa Sapere
Il sodio ha un impatto significativo sulla formazione dei calcoli:
- Aumenta l’escrezione urinaria di calcio: un consumo elevato di sodio stimola il riassorbimento renale alterato di calcio, favorendone la perdita.
- Acidifica l’urina: creando un ambiente favorevole alla formazione di calcoli di ossalato di calcio e acido urico.
L’eccessivo consumo di sale è quindi direttamente correlato a un aumento del rischio di sviluppare calcoli renali.
Come gestire il sale
- Consumare meno di 5 g di sale al giorno (pari a circa 2 g di sodio), come raccomandato dall’OMS.
- Limitare alimenti ricchi di sodio: salumi, formaggi stagionati, prodotti in scatola, snack salati.
- Preferire cibi freschi e cucinati in casa, utilizzando spezie ed erbe aromatiche per insaporire.
Consigli Pratici
- Sostituire il pane bianco e i dolci con pane integrale e frutta fresca.
- Controllare le etichette per evitare zuccheri nascosti (in yogurt, salse, prodotti light).
- Cucinare senza aggiungere sale e aggiungere eventualmente un pizzico solo a fine cottura.
- Bere acqua oligominerale naturale, evitando acque ricche di sodio.
Il Ruolo dell’Attività Fisica nella prevenzione della calcolosi renale
La gestione della calcolosi renale non si limita alla dieta e all’idratazione: anche l’attività fisica gioca un ruolo cruciale. Mantenere un corpo attivo aiuta infatti a prevenire condizioni metaboliche che favoriscono la formazione di calcoli.
Benefici dell’Attività Fisica nella Prevenzione della Calcolosi
1. Miglioramento del Metabolismo del Calcio
L’esercizio fisico regolare aiuta a:
- Mantenere l’equilibrio del calcio nel sangue e nelle ossa.
- Evitare la demineralizzazione ossea che, se presente, può liberare calcio nel sangue e incrementare il rischio di calcolosi.
2. Prevenzione di Sovrappeso e Obesità
L’attività fisica:
- Favorisce il mantenimento di un peso corporeo sano, riducendo un importante fattore di rischio per la formazione di calcoli.
- Migliora la sensibilità insulinica e riduce la sindrome metabolica, entrambe condizioni associate a un aumentato rischio di calcolosi.
3. Stimolazione della Funzionalità Renale
L’esercizio fisico:
- Promuove un buon flusso urinario.
- Stimola l’eliminazione regolare di scorie e riduce la stasi urinaria, limitando il tempo in cui i cristalli possono aggregarsi.
Quanto e Che Tipo di Attività Fisica Fare
Le linee guida consigliano:
- Attività moderata: almeno 150 minuti a settimana (ad esempio camminata veloce, nuoto, ciclismo leggero).
- Attività intensa: almeno 75 minuti a settimana (ad esempio corsa, sport aerobici intensi).
- Allenamenti misti: combinare esercizio aerobico e attività di forza (es. pesi leggeri, yoga) può aiutare a mantenere la massa magra.
Esempi pratici:
- Camminare a passo svelto per 30 minuti al giorno.
- Pedalare a ritmo moderato per 45 minuti, 3-4 volte a settimana.
- Praticare nuoto o acquagym.
Alcuni Consigli Pratici
- Idratarsi sempre prima, durante e dopo l’attività fisica, soprattutto nei climi caldi.
- Evitare la sedentarietà prolungata: anche piccole attività durante la giornata (es. fare le scale, brevi camminate) sono preziose.
- Adattare l’intensità dell’esercizio alle proprie condizioni fisiche e consultare il medico prima di intraprendere nuovi programmi se si soffre di patologie croniche renali o metaboliche.
Il Ruolo delle Intolleranze Alimentari
Sempre più studi suggeriscono che le intolleranze alimentari possono giocare un ruolo indiretto ma importante nello sviluppo o nell’aggravamento della calcolosi renale. Pur non essendo la causa principale, condizioni di malassorbimento e alterazioni intestinali possono modificare l’assorbimento di minerali come calcio e ossalato, influenzando così la formazione dei calcoli.
Come le Intolleranze Alimentari Influiscono sulla Calcolosi
1. Alterazioni del metabolismo intestinale
In condizioni di intolleranza (ad esempio al lattosio o al glutine), si verificano:
- Fermentazioni intestinali anomale.
- Infiammazioni croniche della mucosa intestinale.
- Malassorbimento di nutrienti (come il calcio), che porta a uno sbilanciamento tra calcio e ossalati.
In particolare:
- La malattia celiaca è associata a un maggior rischio di calcolosi a causa dell’atrofia dei villi intestinali che compromette l’assorbimento di calcio e magnesio.
- L’intolleranza al lattosio può portare a un aumento della fermentazione intestinale e alterare il metabolismo dei minerali.
2. Incremento dell’ossaluria
Nei soggetti con sindromi da malassorbimento, si osserva:
- Un aumento dell’assorbimento di ossalati intestinali (iperossaluria enterica), condizione che incrementa il rischio di formazione di calcoli di ossalato di calcio.
Quali Intolleranze Sono Più Coinvolte
Intolleranza | Meccanismo | Effetto sui Calcoli |
---|---|---|
Lattosio | Malassorbimento di calcio, infiammazione | Aumento rischio calcoli di ossalato |
Glutine (celiachia) | Malassorbimento generalizzato, alterata assunzione minerale | Rischio aumentato di calcolosi |
Fruttosio (in eccesso) | Fermentazione intestinale e aumento ossaluria | Possibile aumento formazione calcoli |
Cosa Sapere e Come Gestire
- Diagnosi corretta: prima di modificare la dieta, è fondamentale diagnosticare l’eventuale intolleranza con test validati (breath test, test genetici, dosaggio anticorpi anti-transglutaminasi per celiachia).
- Dieta personalizzata: in caso di intolleranza confermata, adottare una dieta specifica per ridurre l’infiammazione intestinale e migliorare l’assorbimento dei nutrienti.
- Monitoraggio dei minerali: controllare i livelli di calcio, magnesio e vitamina D nei pazienti con intolleranze alimentari.
- Prevenzione dell’ossaluria: aumentare l’apporto di calcio alimentare associato ai pasti, per legare gli ossalati e limitarne l’assorbimento.
Depurazione dai metalli pesanti
I metalli pesanti, come cadmio, piombo, mercurio e arsenico, sono noti per la loro tossicità renale e possono contribuire allo sviluppo della calcolosi renale. Questi metalli possono accumularsi nei reni, causando danni cellulari e alterando la funzione renale, favorendo così la formazione di calcoli.
Meccanismi di Azione
- Accumulo Renale: Metalli pesanti come il cadmio e il piombo tendono ad accumularsi nei reni, interferendo con la funzione tubulare e favorendo la precipitazione di cristalli.
- Stress Ossidativo: Questi metalli possono indurre stress ossidativo, danneggiando le cellule renali e creando un ambiente favorevole alla formazione di calcoli.
- Alterazione del Metabolismo Minerale: L’esposizione a metalli pesanti può interferire con l’equilibrio di minerali come calcio e fosforo, aumentando il rischio di formazione di calcoli.
Fonti di Esposizione
- Alimentazione: Pesce contaminato (soprattutto grandi predatori come tonno e pesce spada) può contenere mercurio; riso e cereali coltivati in aree inquinate possono accumulare arsenico.
- Acqua Potabile: In alcune regioni, l’acqua può contenere livelli elevati di metalli pesanti a causa di contaminazione industriale o agricola.
- Ambiente: Esposizione professionale in industrie metallurgiche o aree con elevato inquinamento atmosferico può aumentare l’assorbimento di metalli pesanti.
Strategie Dietetiche e Preventive
- Ridurre l’Esposizione: Limitare il consumo di alimenti noti per contenere metalli pesanti e preferire prodotti provenienti da fonti controllate.
- Aumentare l’Assunzione di Antiossidanti: Frutta e verdura ricche di antiossidanti possono aiutare a contrastare lo stress ossidativo indotto dai metalli pesanti.
- Idratazione Adeguata: Bere abbondante acqua aiuta a diluire le urine e favorisce l’eliminazione di tossine e metalli pesanti.
- Monitoraggio Medico: In caso di sospetta esposizione a metalli pesanti, è consigliabile effettuare controlli medici per valutare la funzione renale e i livelli di metalli nel corpo.
Alimenti Noti per la Presenza di Metalli Pesanti
L’accumulo di metalli pesanti (come mercurio, piombo, cadmio e arsenico) negli alimenti è una realtà purtroppo documentata, dovuta principalmente all’inquinamento ambientale. Alcuni alimenti, più di altri, tendono a contenere livelli significativi di questi contaminanti.
Principali Alimenti a Rischio
Metallo Pesante | Alimenti Principali | Note |
---|---|---|
Mercurio | Pesci di grossa taglia: tonno, pesce spada, squalo, sgombro reale | Pesci predatori accumulano più mercurio tramite la catena alimentare (bioaccumulo) |
Piombo | Verdure a foglia larga (spinaci, lattuga), radici (carote, patate) | Contaminazione da suolo inquinato o acqua irrigua contaminata |
Cadmio | Riso, cereali integrali, verdure a radice, crostacei (gamberi, granchi) | Assorbito dal suolo e presente anche nei fertilizzanti fosfatici |
Arsenico | Riso (soprattutto riso integrale), acqua potabile contaminata, crostacei | L’arsenico inorganico è la forma più tossica; il riso coltivato in aree contaminate è particolarmente a rischio |
Alluminio | Prodotti da forno industriali, formaggi fusi, tè | Può essere assorbito anche da utensili e contenitori non idonei |
Alcune considerazioni importanti:
- Pesce e mercurio: il pesce è una fonte importante di proteine e omega-3, quindi non va eliminato, ma è consigliabile preferire pesci piccoli (sardine, acciughe, trote).
- Riso e arsenico: si consiglia di sciacquare bene il riso prima della cottura e cuocerlo in abbondante acqua per ridurre il contenuto di arsenico.
- Verdure: nonostante il rischio di contaminazione, le verdure rimangono fondamentali in una dieta sana. È preferibile scegliere prodotti bio certificati o provenienti da zone non inquinate.
Consigli Pratici per Ridurre l’Esposizione
- Variare l’alimentazione: non consumare sempre gli stessi alimenti.
- Preferire pesci piccoli e alternare le fonti proteiche (legumi, carni bianche).
- Bere acqua sicura: proveniente da fonti controllate.
- Lavare e mondare bene frutta e verdura.
- Usare utensili da cucina sicuri (ad esempio evitare contenitori in alluminio non anodizzato).
Conclusioni
La calcolosi renale è una condizione complessa, ma largamente prevenibile attraverso un’alimentazione mirata e uno stile di vita equilibrato. I cambiamenti suggeriti, pur semplici, richiedono costanza e consapevolezza. Non si tratta solo di “cosa mangiare”, ma di come vivere per favorire salute e benessere duraturi.
È sempre raccomandabile, infine, consultare un medico o un nutrizionista per una personalizzazione della dieta in base alla tipologia di calcoli, alla presenza di altre patologie e alle caratteristiche individuali.
Bibliografia
Vedi le fonti utilizzate
- Curhan GC. “Epidemiology of Stone Disease.” Urol Clin North Am, 2007.
- Ferraro PM, et al. “Dietary and Lifestyle Risk Factors Associated with Incident Kidney Stones in Men and Women.” J Urol, 2017.
- Cheungpasitporn W, et al. “Sugar-sweetened beverage consumption and the risk of kidney stones: a systematic review and meta-analysis.” Eur J Nutr, 2020.
- Fink HA, et al. “Dietary Supplementation to Prevent Recurrent Nephrolithiasis: A Systematic Review and Meta-Analysis.” Ann Intern Med, 2009.
- Coe FL, Evan A, Worcester E. “Kidney stone disease.” J Clin Invest, 2005.
- Taylor EN, Curhan GC. “Diet and fluid prescription in stone disease.” Kidney Int, 2006.
- National Kidney Foundation. “Diet and Kidney Stones.” Accessed 2024.
- World Health Organization (WHO). “Guideline: Sodium intake for adults and children.” 2012.
- Heilberg IP, et al. “Epidemiology of nephrolithiasis: an update.” Clin Rev Bone Miner Metab, 2016.
- Trinchieri A. “Dietary patterns and risk of kidney stones.” Front Biosci (Elite Ed), 2012.
- Frassetto LA, Kohlstadt I. “Treatment and prevention of kidney stones: an update.” Am Fam Physician, 2011.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno finalità esclusivamente divulgative e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico professionale.
I contenuti non devono essere considerati strumenti di diagnosi o prescrizioni terapeutiche.
Consultare sempre il proprio medico prima di intraprendere trattamenti o modifiche al proprio stile di vita e di alimentazione.
Si consiglia inoltre di rivolgersi a specialisti qualificati per qualsiasi dubbio o chiarimento riguardante il proprio stato di salute o l’utilizzo di farmaci, erbe e trattamenti.
Questo contenuto può essere soggetto a modifiche o aggiornamenti senza preavviso.